Le manifestazioni ufficiali
Traslazione della Croce di Ariberto da Intimiano
E’ la prima cerimonia di rito che proietta i protagonisti nel clima infuocato del Palio e si effettua l’ultimo sabato del mese di aprile.
La Contrada vincitrice dell’ultimo Palio, in corteo e in costume, parte dalla propria chiesa, dove è stata custodita la Croce, e raggiunge la Basilica della città, San Magno, per consegnare la Croce di Ariberto da Intimiano al prevosto di Legnano, che la custodirà in luogo neutrale per tutto il mese di maggio, per poi consegnarla alla contrada vincitrice del Palio.
Le altre sette Contrade, rappresentate dal Gonfalone con armati a scorta, dal Gran Priore, dal Capitano con la propria insegna, dalla Castellana, assistono alla consegna della Croce. Con loro i Magistrati del Palio (Supremo Magistrato, Gran Maestro del Collegio dei Capitani e delle Contrade, Presidente della Famiglia Legnanese) e il Cavaliere del Carroccio, accompagnati dal Gonfalone maggiore del Comune di Legnano, portato dai fanti del Carroccio con scorta in armi.
Lo schieramento avviene davanti alla Basilica: la Croce portata a spalle avanza al centro e si posiziona davanti ai Capitani, seguita dal corpo nobile della contrada vincente.
Successivamente agli “Onori alla consegna della Croce” al Monsignore, questa entra in Basilica seguita dal Clero, dal corpo nobile (Gran Priore, Capitano con la propria insegna, Castellana) della Contrada detentrice e dai Magistrati del Palio; all’uscita dalla Basilica, al Capitano della Contrada vincente, viene consegnato come riconoscimento ufficiale per il Palio vinto uno stendardo con i colori comunali, denominato Banda della Vittoria, sul quale è ricamato in caratteri romani e in filo d’oro l’anno del prestigioso successo.
Si passa, infine, alla seconda fase della cerimonia in cui il Supremo Magistrato invita le contrade ad iscriversi alla gara ippica.
Emissione del bando
La cerimonia si svolge sul sagrato della basilica di San Magno, il Supremo Magistrato prende la parola:
Lor signori sono stati da me qui convocati per ascoltare la lettura del Bando mediante il quale Noi, Supremo Magistrato del Palio, dichiariamo aperta la storica competizione tra le Contrade legnanesi. Lor signori ora riceveranno copia del bando, lo affiggeranno nei loro manieri, lo diffonderanno tra il priorato e tra il popolo delle loro Contrade. Il primo sabato di Maggio noi saremo qui con nostro beneplacito ad attendere che lor signori iscrivano le loro Contrade, presentino i loro Capitani, e noi raccoglieremo le loro disposizioni e daremo il “soldo” al fine che tutto sia fatto come da consacrata tradizione.
Il cancelliere chiama le Contrade in rigoroso ordine di sfilata, e il Supremo Magistrato consegna al Gran Priore il Bando, salutando il Capitano e la Castellana.
Presentazione delle Reggenze, iscrizione delle Contrade al Palio e investitura civile dei Capitani
Il primo sabato del mese di Maggio ha luogo la seconda cerimonia di rito sul sagrato della Basilica di San Magno.
I gonfaloni del Collegio dei Capitani e della Famiglia Legnanese precedono i gonfaloni delle otto Contrade scortati da armati, seguono i corpi nobili (Gran Priore, Capitano con la propria insegna, Castellana) con i propri Scudieri.
Questo è il momento tanto atteso da tutti i contradaioli in quanto, per mano del Gran Priore, viene iscritta la Contrada alla corsa del Palio per la conquista della Croce di Ariberto da Intimiano.
Gran Priore, Capitano, Castellana e Scudiero si dispongono di fronte al seggio del Supremo Magistrato. Il Gran Priore si avvicina al leggio e legge la lettera di iscrizione della Contrada al Palio:
Io, Gran Priore della Contrada […], a nome del Concilio dei Priori, iscrivo la nostra Contrada al Palio dell’anno del Signore […] e affido le nostre sorti nelle mani di […] che presento come nostro Capitano all’Onorevole giustizia del Collegio dei Magistrati;
Castellana la gentile signora […]
Scudiero il Signor […]
E nel nome dei Santi Protettori della nostra Contrada […] promettiamo lealtà nella competizione nella quale ci accingiamo a porre tutte le nostre forze.
Una volta terminata la lettura, viene consegnato per nome del Magistrato ad ogni singolo componente del corpo nobile il simbolo della rispettiva carica:
Gran Priore: scudo con croce in oro e brevetto
Capitano: elmo, scudo, spada con fronde e gemme a seconda dell’anzianità di reggenza e brevetto
Castellana: medaglia rotonda con croce in oro e brevetto
Scudiero: scudo in argento e brevetto
La veglia della Croce
La terza cerimonia di rito proietta le Contrade nella parte prettamente religiosa della manifestazione.
Il rito sacro si svolge nella Basilica bramantesca di San Magno, quale Basilica della città che custodisce la copia della Croce di Ariberto da Intimiano, il venerdi della settimana antecedente il Palio.
Fino agli anni novanta era usanza che questa cerimonia si svolgesse nella Chiesa di San Simpliciano in Milano, la chiesa che vide partire il Carroccio nel lontano 1176 per raggiungere il campo della Battaglia di Legnano.
Le Contrade vi prendono parte in forma solenne sempre alla presenza dei Magistrati del Palio (Supremo Magistrato, Gran Maestro del Collegio dei Capitani e delle Contrade, Presidente della Famiglia Legnanese) e del Cavaliere del Carroccio.
La Croce di Ariberto da Intimiano viene portata ai piedi dell’altare dai Cerimonieri della manifestazione e il Monsignore in paramenti solenni, dà inizio alla liturgia composta da canti e particolari letture. Al termine della liturgia, le Contrade per mano del Capitano e della Castellana effettuano l’omaggio alla Santa Croce, offrendo in dono ceri e fiori. Quindi il Monsignore invita il Capitano anziano (il Capitano con il maggior numero di anni di Reggenza) alla lettura dell’invocazione a nome di tutti i Capitani.
Particolare e suggestiva è l’atmosfera che si crea in Basilica dove i colori delle Contrade si riflettono sull’altare maggiore e quindi sul bronzo della Croce circondandola con un simbolico abbraccio.
Dopo la benedizione ed il canto finale i Magistrati del Palio salutano il Monsignore e rinnovano la partecipazione religiosa delle Contrade e della cittadinanza tutta.
La Messa sul Carroccio
L’alba dell’ultima domenica di Maggio, è diversa da tutte le altre, è ricca di gioia e di trepidazione: è il giorno del Palio!
Alla mattina alle ore 10:30 viene celebrata la solenne Santa Messa sul Carroccio che termina con la benedizione dei fantini e dei cavalli del Palio.
Da palazzo Malinverni, al comando dei cerimonieri, si forma il corteo aperto dai musici; seguono i Gonfaloni dei Comuni che costituirono la Lega Lombarda insieme ai Gonfaloni della Provincia di Milano e della Regione Lombardia, quindi le autorità civili, militari e religiose. I Gonfaloni del Collegio dei Capitani e delle Contrade e della Famiglia Legnanese precedono quelli delle otto Contrade con i rispettivi corpi nobili (Gran Priore, Capitano con la propria insegna, Castellana) che si vanno a schierare davanti al Carroccio. Dal palazzo del Comune esce il Gonfalone maggiore della Città di Legnano portato dai fanti del Carroccio in armi, accompagnato dai Magistrati del Palio.
Il Clero in paramenti solenni esce dalla Basilica; inizia la celebrazione della solenne messa.
Nel momento dell’offertorio, il cancelliere prende parola:
Come da antica tradizione i Magistrati del Palio consegnano al prevosto della città di Legnano, l’offerta delle Contrade del Palio. Secondo l’antico Cerimoniale del Palio, vi è la consuetudine dell’offerta al Prevosto, a testimonianza dell’animo Civile e Religioso del Palio: un sacchetto di pregiata stoffa racchiude un medaglione in argento sbalzato a mano, raffigurante gli stemmi delle otto Contrade e la Croce di Ariberto da Intimiano, simboleggiante libertà e fede. Lo scrigno in legno finemente decorato reca invece i grani d’incenso, simbolo di pietà e devozione.
A questo punto il Gran Maestro del Collegio dei Capitani e delle Contrade e il Presidente della Famiglia Legnanese salgono sul carroccio e consegnano il sacchetto con il medaglione; così pure il Supremo Magistrato con il Cavaliere del Carroccio, che consegnano lo scrigno.
Al termine dell’Eucaristia, il Gran Maestro chiama uno ad uno i Capitani che si muovono seguiti dalla propria insegna. Il Capitano sale sul Carroccio, si inginocchia davanti al celebrante, che ne eseguirà l’investitura religiosa con la spada dei Cavalieri del Santo Sepolcro, che Monsignor Cappelletti, Prevosto di Legnano negli anni cinquanta, donò al Collegio dei Capitani e delle Contrade.
Una volta terminata la Messa, dopo la benedizione dei fedeli, si procede con la benedizione dei fantini e dei cavalli, affianco dei quali, chiamati in ordine di sfilata, si posiziona il Capitano con la propria insegna.
Conclude infine il cancelliere:
Il dì della Battaglia di Legnano correva la festa dei tre Santi Sisinio, Martirio e Alessandro, e si dice che tre colombe alzatesi in volo dall’altare di quelli, si andassero a posare sull’antenna del Carroccio e vi restassero durante tutta l’azione. Siamo al tradizionale volo dei colombi: la leggenda vuole che volino in direzione della contrada che oggi si aggiudicherà il Palio.
L’ultimo atto
L’ultima cerimonia di rito si svolge la sera del sabato successivo alla disputa del Palio, davanti alla Basilica Romana Minore di San Magno.
La città si appresta a vivere l’ultima fase della rievocazione storica della Battaglia di Legnano, con la Traslazione della Croce dalla Basilica alla chiesa della Contrada vincitrice il Palio.
I Gonfaloni delle Contrade, simbolo del proprio popolo, fanno da cornice ai Gran Priori, ai Capitani e alle Castellane, i quali testimoniano l’importanza di questo momento porgendo gli onori al Supremo Magistrato del Palio, al Cavaliere del Carroccio, al Presidente della Famiglia Legnanese, al Gran Maestro del Collegio dei Capitani e delle Contrade, alla Contrada vittoriosa e ai cittadini tutti.
La Contrada che ha vinto rende omaggio in armi ai presenti e chiede al Supremo Magistrato e al Monsignore il permesso di portare la Croce di Ariberto da Intimiano nella chiesa di Contrada e di custodirla gelosamente per un intero anno.
Una volta usciti dalla chiesa dopo la consegna della Croce, il Capitano anziano (il Capitano con il maggior numero di anni di Reggenza) ordina gli Onori alla Croce e i Capitani sguainano le spade accompagnati dal suono delle chiarine.